Terapia Strumentale
La fisioterapia strumentale è la branca della medicina riabilitativa che utilizza a fini terapeutici le energie fisiche per la cura dell’apparato locomotore e neuro-muscolare. Utilizza apparecchiature elettromedicali che trasferiscono al paziente l’energia prodotta nelle forme più diverse. L’impatto di queste energie sui tessuti genera una catena di reazioni biologiche che si traducono in specifici effetti terapeutici quali: azione antinfiammatoria e antalgica, attivazione del microcircolo e quindi del metabolismo locale, drenaggio di edemi e versamenti, azione decontratturante, aumento dei processi di cicatrizzazione e riparazione tissutale.
Grazie alle sue proprietà la fisioterapia strumentale può essere utilizzata da sola o inserirsi in un programma più completo di Riabilitazione, andando così ad affiancare sinergicamente gli esercizi di rieducazione funzionale e articolare, la terapia manuale e manipolativa.
Diatermia – Tecarterapia
La Tecarterapia, chiamata anche solamente Tecar (Trasferimento energetico capacitivo e resistivo) o diatermia endogena, è una terapia elettromedicale che costituisce un valido aiuto nel trattamento di patologie traumatologiche, infiammatorie, osteoarticolari e dei tessuti molli dell’apparato muscolo-scheletrico.
La Tecarterapia sfrutta il principio del condensatore ed è in grado di aumentare la vasodilatazione nella zona trattata, in questo modo vi è un maggiore afflusso di sangue e aumento della temperatura dall’interno. Ciò concretamente significa che il corpo viene aiutato e stimolato alla guarigione.
Si tratta in sostanza di una termoterapia endogena ovvero di una terapia che si basa sul calore, la particolarità sta però proprio nel fatto che il macchinario è in grado di stimolare la produzione di calore interna del corpo.
Con la Tecar si può lavorare in due modalità differenti: capacitiva e resistiva. La prima è utilizzata in caso di problematiche dei tessuti molli, ad esempio i muscoli ma anche tessuto connettivo, vasi sanguigni e linfatici. Mentre la seconda è indicata in caso il problema sia più profondo o a carico di tessuti come ossa, cartilagini o articolazioni. Spesso, comunque, durante un trattamento si utilizzano alternativamente entrambe le modalità.
La Tecarterapia è quindi in grado di provocare i seguenti effetti:
- accelerare i processi rigenerativi naturali dell’organismo
- ridurre il doloreaccelerando il recupero dalla problematica che ha subito il corpo
- drenare i liquidi in eccesso presenti nei tessuti.
La seduta di Tecarterapia ha durata media di 20-30 minuti e di solito si usa fare sia il trattamento resistivo che capacitivo. La durata e la modalità di applicazione può variare molto a seconda del tipo di patologia e in base all’associazione con altre terapie (Terapia Manuale, Terapia Miofasciale e Osteopatia).
I trattamenti non prevedono un determinato numero di sedute perché dipendono dalla fase della patologia ma già dalla quinta seduta si possono avere degli importanti effetti sul dolore e sul gonfiore; è solito comunque programmare dei cicli composti da 10 sedute. Per quanto riguarda la frequenza delle sedute può variare dalle 2 alle 3 volte a settimana.
In generale il trattamento consiste nel posizionare una piastra sulla quale viene spalmata della crema conduttrice in una regione del corpo più vicina possibile al tronco ma non troppo lontana dalla zona interessata. Successivamente l’operatore attraverso un manipolo andrà a lavorare nel punto di interesse associandovi anche del massaggio o delle mobilizzazioni articolari o delle contrazioni muscolari contro resistenza (soprattutto con la modalità resistiva). La terapia è indolore e non invasiva e l’unica sensazione percepita dalla persona è quella di calore (in base anche alla potenza della stimolazione).
La terapia trova applicazione nelle patologie post traumatiche come distorsioni di caviglia, lesioni legamento del ginocchio, lesioni muscolari, tendinopatia rotulea e achillea, tendinopatie della cuffia dei rotatori
Laserterapia
E’ la forma di terapia fisica che sfrutta un particolare tipo di radiazioni luminose composte da fotoni che interagiscono con i tessuti (Light Amplification by Stimulated Emission Of Radiation) per ottenere effetti biostimolanti. Il flusso di radiazioni luminose penetra nei tessuti e provoca reazioni biochimiche a livello della membrana cellulare, così da indurre diversi effetti:
- Effetto analgesico locale.
- Effetto Antinfiammatorio
- Effetto stimolante su tutti i tessuti per aumento dell’energia intracellulare.
- Effetto Antiedemigeno per drenaggio linfatico e aumento del riassorbimento dei liquidi interstiziali.
- Favorisce i processi di riparazione e cicatrizzazione tessutale.
La seduta di Laserterapia ha durata media di circa 10′ minuti e di solito viene sempre svolta in aiuto/supporto ad altre terapie (Terapia Manuale, Terapia Miofasciale e Osteopatia) nelle fasi più acute delle patologie dove è presente molto dolore e/o negli stadi infiammatori importanti.
I trattamenti non prevedono un determinato numero di sedute perché dipendono dalla tipo e dalla fase della patologia ma già dalla quarta/quinta seduta si possono avere degli importanti effetti sul dolore. Per quanto riguarda la frequenza delle sedute può variare dalle 2 alle 3 volte a settimana.
In generale il trattamento consiste nell’utilizzo di un manipolo che emette un impulso ad infrarossi caratterizzato da due lunghezze d’onda: una a 808nm, con un effetto antiedemigeno e antinfiammatorio, e una a 905 nm con un intenso effetto analgesico. Il manipolo viene posto a contatto con la cute del paziente e può essere fatto scivolare come se si stesse utilizzando un pennello oppure può essere lasciato fermo su dei punti particolari (contratture muscolari, trigger point, addensamenti mio-fasciali). La terapia è indolore e la stimolazione è atermica (non scalda).
La terapia trova applicazione nelle patologie come distorsioni di caviglia, lesioni legamentose del ginocchio, lesioni muscolari, tendinopatia rotulea e achillea, tendinopatie della cuffia dei rotatori
Stimolazione Elettrica Neuromuscolare – NMES
Sono correnti variabili sfruttate per ottenere contrazioni muscolari e quindi utilizzate sia per la stimolazione delle fibre muscolari innervate (per il potenziamento muscolare o per ridurre l’ipotrofia dovuto al non uso), sia per quelle denervate o parzialmente innervate (al fine di stimolarle e mantenerne il trofismo compatibilmente alla patologia in essere).
Elettroterapia Antalgica – TENS
TENS (Transcutaneous Electric Nervous Stimulation):è la tecnica di elettroterapia utilizzata con finalità analgesico-antalgiche. Attraverso placche elettroconduttive vengono applicati sulla cute impulsi elettrici in grado di eccitare solo le fibre nervose della sensibilità tattile. Gli impulsi nervosi così prodotti, attraverso i nervi sensitivi, risalgono verso il midollo spinale inibendo, a questo livello, “la porta di ingresso al dolore”. Stimolando le fibre nervose con impulsi TENS di frequenza appropriata si può inibire la trasmissione degli impulsi algici.